Il film si sviluppa in tre episodi e attraverso gli sguardi dei tre protagonisti. Ogni sguardo è una parabola che racconta diverse sfaccettature della realtà di Sendai city, agglomerato urbano in cui il creatore e unico padrone è Big Brain, una creatura in continua espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi, esseri viventi di un mondo parallelo e sotterraneo.
Nella città di Sendai le tre parole chiave sono: Ordine, Benessere e Sicurezza. L’identità individuale non esiste, secondo la convinzione dominante che per vivere pacificamente è necessario cancellare l’ego; ma qualcosa si nasconde sotto la perpetua serenità in cui vivono i cittadini di Sendai: un gruppo di mutanti resiste al potere della cibernetica, il processo che annulla e fonde l’individuo nella massa indistinta che costituisce la società.
Il braccio armato della resistenza dei mutanti è Syan, una donna seducente dalla pelle di zaffiro che cercherà di uccidere Lukas, suo antagonista e braccio destro dell’eterno creatore di Sendai.
Sarà Eva, comandante delle forze armate della città e donna di Lukas, a darle la caccia per ucciderla senza avere timore, per arrivare al suo scopo, di distruggere interi quartieri e sterminare centinaia di persone innocenti.
Syan riesce a fuggire fino a raggiungere il palazzo in cui Lukas, nuovo governatore, celebra la sua elezione. Guardie, vittime e carnefici, tutti presenti per l’ultimo combattimento che deciderà il destino dei protagonisti, e di tutta Sendai.
Sendai City’s Truth è il punto di svolta di un viaggio iniziato molti anni fa. Ho studiato e lavorato in Gran Bretagna per molti anni e questo mi ha portato a mescolare arte contemporanea e fantascienza, utilizzando diversi media. Ogni progetto fotografico, pittorico o di installazione era parte di quel mondo che si stava lentamente costruendo, diventando nel 2014 Sendai City. Un “mondo” che aspettava solo di essere assemblato e animato con il cinema: ho adattato i quadri per essere fondali, le sculture per essere scenografie, le fotografie per diventare attori e mi sono ispirato a grandi artisti come Peter Greenaway e Jan Švankmajer. La caratteristica distintiva è il mix di diverse tecniche che porta a un’insolita animazione mista, un mash-up di linguaggi decontestualizzati e ricomposti che danno vita a un prodotto nuovo.
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